5 Dicembre 1933. Termina il proibizionismo in America

Il 5 dicembre 1933 fu la data in cui si sancì la fine del proibizionismo negli Stati Uniti. 

Tanti di noi avranno visto il film Gli Intoccabili, capolavoro di Brian de Palma, in cui possiamo ammirare Kevin Costner nelle vesti di Eliot Ness e Robert De Niro in quelle del celeberrimo boss Al Capone. Il film, correggetemi se sbaglio, ha un lieto fine, ovvero l’arresto di Capone e l’imminente reintroduzione della vendita legale di alcolici, esattamente come la conosciamo oggi.

Ma ora cerchiamo di addentrarci un minimo in quello che era il contesto, perché l’analogia col presente è davvero particolare.

Il proibizionismo iniziò ufficialmente con il 18° Emendamento, noto anche come Volstead Act, nel gennaio del 1920, con cui si vietava la vendita, la produzione e il trasporto di alcolici. 

Oggi penseremo: ma chi mai vorrebbe negarci, a tutti i costi, il piacere di una birra ghiacciata con gli amici?
Ovviamente i conservatori, i puritani, i fedelissimi protestanti e tra questi lo stesso Ku Klux Klan.

Il motivo? Provate a immaginare: siamo negli anni ’20, in America, flotte di immigrati (su tutti italiani e irlandesi, oltreché messicani) sbarcano sulle coste orientali degli States, minacciando di contaminare la razza Yankee.
Adesso, parliamoci chiaro: come oggi anche allora, gli immigrati, per i più disparati e disperati motivi, erano facilmente inclini alla criminalità, basti pensare al fenomeno mafioso esportato in America. Inoltre gli Stati Uniti dell’epoca erano intrisi di razzismo, il suprematismo bianco era ai massimi storici, dal Ku Klux Klan si era formata la Black Legion, ancora più razzista e violenta dei tradizionali cappucci bianchi. Pensate quanto potesse essere difficile integrarsi in America in quegli anni.

Tenendo conto di questo aspetto, chi non cadeva nelle braccia della criminalità, molto probabilmente, sarebbe rimasto povero, in alcuni casi poverissimo e senza protezioni. Un fenomeno strettamente connesso alla povertà estrema è, guarda caso, l’alcolismo.

Il concatenarsi di questa relazione fra immigrazione, in alcuni casi criminalità, povertà e dedizione all’alcolismo, non piaceva affatto ai benpensanti repubblicani conservatori e ai loro già citati ferventi sostenitori; dunque si arrivò a pensare che la soluzione migliore da adottare fosse eliminare gli alcolici, per eliminare quelle orrende scene di irlandesi o italiani poveri, delinquenti e ubriaconi che si vedevano per strada. 

Questo pensavano i conservatori, questo è quello che i conservatori pensano tuttora, che il problema non debba essere tolto alla radice ma che basti eliminare il brutto in superficie per poter riportare l’ordine tanto desiderato.

Dal 1921 al 1933 (anno in cui si insediò Franklin Delano Roosevelt), la presidenza venne tenuta saldamente dai repubblicani. Va ricordato che il Volstead Act venne emanato in periodo di presidenza democratica, ma su proposta insistente dei repubblicani (come Volstead). Lo stesso Thomas Woodrow Wilson, presidente in quell’anno, non era affatto favorevole.

Risultato? Da quel maledetto gennaio del 1920 la Mafia si preparò ad essere non più una semplice organizzazione dedita ad estorsioni, al gioco d’azzardo clandestino, alla prostituzione: era pronta a diventare una vera e propria multinazionale del crimine. Incrementò i suoi guadagni ad un punto tale che sembrava potesse corrompere o uccidere qualunque possibile oppositore. 

Ovviamente il guadagno della Mafia va inteso come un soddisfacimento di una domanda molto alta di quel particolare bene, l’alcol.
La gente infatti, nonostante le imposizioni, ha continuato a bere, nascondendosi, ma ha continuato, rischiando di bere alcolici qualitativamente peggiori e più costosi, ma ha continuato, dovendo finanziare bande di criminali e il mercato nero, ma ha dannatamente continuato a bere.

Morale della favola? Pare non esserci, come detto all’inizio è tutta un’analogia col mondo di oggi, un continuo ripetersi della storia. Oggi con la marijuana succede la stessa cosa ma con dimensioni ben maggiori, su scala internazionale e con una sostanza nettamente meno nociva rispetto agli alcolici. E sapete cos’altro non cambia? La posizione dei conservatori a riguardo, a cui la storia continua a dar lezioni su lezioni su lezioni… senza alcun successo.

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