Effetti della società patriarcale da un punto di vista maschile

A livello teorico la diffusione della violenza sulle donne e l’aumentare delle disuguaglianze di genere vanno rimandati al sistema valoriale vigente, che attribuisce norme comportamentali distinte alla dicotomia uomo/donna.
A nostro parere la chiave per un progresso nella società contemporanea su questi aspetti, è lo sviluppo di una coscienza collettiva sul fatto che il sistema di valori in atto danneggi profondamente qualsiasi individuo, a prescindere dall’identità di genere.

Se si crede che l’uomo non debba preoccuparsi degli effetti provocati da una società “patriarcale”, si è completamente fuori strada. Frasi come “comportati da uomo” o “non fare la femminuccia” rimandano a uno stereotipo, che rende l’individuo vittima di un atteggiamento culturale che egli stesso ha creato. Basti pensare a caratteristiche come la sensibilità, l’emotività e l’empatia, la cui espressione è raramente incoraggiata nelle persone di sesso maschile.
Questi sono solo esempi, ma servono per capire come entrambi i sessi vengano snaturati e danneggiati dal sistema, cosi com’è strutturato. Ci rimettiamo tutti: nei termini di libertà individuale, nel poter formare un’identità più incline alle nostre attitudini, e ci rimette la società in generale nel continuare a proporre un modello orientato alla dominanza e alla territorialità, a discapito di uno fondato su solidarietà e cooperazione.

Per questo motivo lottare per l’uguaglianza reale tra uomo e donna non deve essere una prerogativa delle donne, bensì degli individui nella loro totalità, a prescindere dal genere, uniti dal desiderio di non sottostare più a schemi limitanti, retrogradi e nocivi.