La strumentalizzazione di alcune dichiarazioni di Bill Gates da parte dei negazionisti.

Spesso buona parte delle notizie a cui si aggrappano i negazionisti sono vere e proprie “fake news”. Un fenomeno diffuso su larghissima scala del quale si sente costantemente parlare. La traduzione italiana è molto letterale: “notizie false”. Nonostante il nome classifichi perfettamente il fenomeno, esso, non dovrebbe essere considerato solo in relazione alla sfera pratica.

 Mi spiego meglio: una notizia falsa non deve essere giudicata soltanto in base all’informazione che porta, ma devono venire analizzati tutti i fenomeni e le conseguenze sociali derivanti da essa. Il mondo dei social, nel quale è contenuta la più vasta gamma di notizie false, è un mondo che ormai convive parallelamente al nostro, non sono poche, però le occasioni nelle quali questi due mondi, cioè quello tangibile, quello “vero”, e quello virtuale si intersecano. Io credo che uno dei fenomeni sociali più frequenti che si verifica grazie e sulla base delle fake news sia quello del negazionismo. Questa parola è un termine “nuovo”, deriva dal francese ed è stato coniato nella seconda metà del ventesimo secolo. Esprime una particolare forma di revisionismo storico, che nega o modifica la veridicità di alcuni avvenimenti.

Ne abbiamo sentito parlare tanto in questo periodo, soprattutto a causa della recente epidemia del nuovo coronavirus, denominato Covid19. Purtroppo, però, questo non è l’unico argomento sul quale i negazionisti si sono espressi: gli argomenti più caldi, si sa, sono i vaccini, il 5G, la Shoah, la correlazione biologicamente testata tra il virus HIV e AIDS, le scie chimiche etc etc… Per quanto riguarda i vaccini, forse, dopo l’olocausto, sono l’argomento sul quale queste persone discutono di più. È doveroso ricordare come essi rappresentino una sparuta minoranza, ma comunque, con la libertà di parola e il grande potere mediatico dato loro dai social, e grazie anche all’ingegnoso mescolarsi delle teorie complottiste con quelle negazioniste, stanno raggiungendo porzioni sempre più grandi della popolazione.
 I negazionisti, in merito a questo argomento, cercando una qualsiasi tipo di autorevolezza, si sono espressi portando delle “prove”, ovviamente decontestualizzandole e plasmandole per quelli che sono i loro fini.

La frase decontestualizzata di Bill Gates

Un esempio molto suggestivo è dato dalle parole che Bill Gates ha pronunciato nel corso di un TED (conferenze  tenute dal vivo da personaggi di spicco della cultura internazionale).
L’imprenditore statunitense, infatti, ha presentato un suo studio che trattava l’argomento delle emissioni ingentissime di CO2, fin qui tutto bene, tema nobile e molto sentito, il problema sussiste in un secondo momento, cioè quando arriva a parlare del modo con cui vorrebbe limitare queste emissioni di anidride carbonica. Riporto la traduzione italiana dell’articolo che descrive la conferenza di Vancouver. “Il primo fattore è la popolazione. Il mondo ha oggi 6,8 miliardi di abitanti. Ci dirigiamo verso i 9 miliardi. Se facciamo un buon lavoro con i nuovi vaccini, la sanità, la salute riproduttiva, possiamo diminuirlo forse del  10, 15 %, ma qui registriamo un aumento di circa il 30%.” Ammetto che questa frase, buttata lì, decontestualizzata, possa far drizzare le orecchie a chi la ascolta o legge.

Non fermiamoci però all’apparenza, cerchiamo di analizzare meglio le parole di Gates. Esse devono essere messe in correlazione con un articolo risalente al 2011, nel quale l’imprenditore afferma che il suo obiettivo sarebbe aumentare la copertura dei vaccini e crearne degli altri per ridurre la mortalità infantile, con conseguente riduzione della crescita della popolazione.

Infatti sia la mortalità infantile che la natalità è maggiore nei paesi poveri e con carenza medica. In altri paesi, dove la sanità funziona e c’è benessere, i tassi diminuiscono. È ovvio come il benessere e la salute siano due condizioni fondamentali affinché diminuisca l’aumento della popolazione, i vaccini servono proprio a diminuire la mortalità infantile, non ad eliminare fisicamente delle persone.

 In conclusione il monito a stare attenti a non diffondere o credere a fake news rimane sempre vivo, è necessario, a mio parere, combattere questo fenomeno molto pericoloso con l’unica arma che abbiamo per poterlo estirpare alla radice: l’educazione. È necessario infatti, avventurarci nel mondo del web con validi strumenti, quali l’occhio critico e molta consapevolezza, affiancati alla tendenza di non limitarsi a valutare come veritiera una sola fonte. È necessario distaccarsi da certe informazioni e correnti di pensiero, allettanti alcune volte, ma profondamente sbagliate. L’esempio di Gates è, purtroppo, uno dei tanti, che ci dimostra quanto sia fondamentale la verifica dei dati e delle informazioni.

Alexander Cozzani

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